I tipi mal di testa sono molti e vengono classificati per modalità di presentazione dei sintomi, localizzazione e valutazione clinica.
Vengono definite come cefalee primarie o secondarie: le prime non trovano una causa scatenante e gli esami diagnostici non rilevano alcuna alterazione organica degna di nota. Per questo vengono definite idiopatiche.
In questa categoria troviamo la cefalea tensiva, l'emicrania (con e senza aura) e la cefalea a grappolo. Si pensa che il dolore sia generato direttamente da una iperattività anomala del tessuto cerebrale che innescherebbe produzione di sostanze infiammatorie e perturbazioni vascolari.
Le seconde invece sono la conseguenza di qualcosa d'altro, di un disturbo, locale o di un distretto diverso ma legato in qualche modo legato ai territori della testa che fanno male.
Le cause possono essere molto diverse, dall'assunzione o astinenza di sostanze o di tipi di cibo, da problematiche vascolari fino a patologie più serie e ingravescenti.
Proprio per quest'ultimo motivo è sempre importante eseguire controlli e valutazioni specialistiche per assicurare un corretto percorso terapeutico e escludere malattie importanti.
ORIGINE CERVICALE
Molto spesso il mal di testa viene riferito con manifestazione unilaterale a livello della testa e, se si comprimono i muscoli nucali, si scatena un aumento del dolore. Il dolore tipicamente ha una proiezione che parte dalla nuca e procede verso la fronte e aumenta con l'attività fisica.
Queste cefalee sono dette cervicogeniche o muscolotensive.
É facile confondersi con la Cefalea Tensiva (un tipo primario, come abbiamo detto) ma riuscire a distinguerla fa la differenza sulla strategia di cura e sul successo terapeutico. una differenza facilmente valutabile è che nella Cefalea Tensiva il dolore è bilaterale e non cambia con l'attività fisica.
Il meccanismo che proverò a spiegarti più sotto è legato ai collegamenti neurologici che intercorrono tra i territori della testa, del cuoi capelluto, dell'orbita, dell'articolazione temporomandibolare e della cervicale.
Tutti questi distretti sono innervati da una rete di fibre nervose che riconducono ad un grande regista: il nervo trigemino.
Infatti è sempre più evidente che ad una alterazione di una porzione dei territori che questo nervo innerva (in maniera più o meno diretta) corrisponda una accensione del dolore anche negli altri distretti generando quindi una cefalea.
Gli studi ci dicono che questo tipo di mal di testa (cervicogenico) potrebbe essere anche causato da una struttura fibrosa (myodural bridge) che mette in relazione la cervicale alta (prime vertebre) e la dura madre (la membrana che avvolge il nostro sistema nervoso centrale). Questo "ponte" potrebbe trasferire le alterazioni di tensione e di movimento delle vertebre suboccipitali alla dura madre inducendo una attivazione dolorosa del sistema neurologico che poi vedremo (trigemino-cervicale).
MA NON SOLO
Se un'area del tuo complesso cranio-cervico-mandibolare soffre di una disfunzione che genera rigidità e tensione, con una certa probabilità potrebbe comparire un mal di testa. Occlusione e vista ma anche posture viziate, abitudini scorrette, carichi muscolari prolungati o eccessivi fino anche alla respirazione, sono elementi che possono contribuire a "caricare" in maniera anomala muscoli e fasce di testa e collo.
Se non ti accorgi di queste tensioni o non correli alcuni disturbi che hai al mal di testa, le terapie che metterai in atto saranno poco o per nulla efficaci, generando frustrazione e una predisposizione ulteriore al mal di testa (questa volta da stress!)
Una corretta valutazione da parte del terapista può individuare il meccanismo che sottende al tuo mal di testa e aiutarti a risolverlo o affrontarlo meglio e se ancora non lo hai fatto (come invece bisognerebbe sempre fare!) ti invierà al medico curante e allo specialista.
Quanti dei tuoi mal di testa che sperimenti sono di natura miotensiva?
Purtroppo il mal di testa è subdolo: la valutazione deve essere attenta e non bisogna generalizzare. L'aiuto della terapia manuale sarà proporzionale all'incidenza della componente muscolare e fasciale del tuo mal di testa.
Ma non solo: il trattamento manipolativo osteopatico (OMT) ha la caratteristica di ridurre lo stato infiammatorio generale e abbassare l'attività del sistema nervoso autonomo due fattori che sembrano essere fondamentali nel manifestarsi del mal di testa.
Se la cosa ti incuriosisce continua la lettura, potrebbe essere illuminante!
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IL MECCANISMO DEL DOLORE RIFERITO
Questo è uno dei meccanismi che viene riconosciuto per spiegare la relazione tra tensione muscolare e cefalea.
Il trigemino o 5° nervo cranico (sono due come tutti i 12 nervi cranici) è un importante nervo della testa che ha sia una funzione sensitiva somatica sia motoria. Questo significa che può raccogliere informazioni di senso (tra cui anche il dolore) e può comandare i muscoli.
La sua organizzazione anatomica è molto complessa ma l'elemento che ci interessa di più oggi è la relazione con la componente sensitiva (nocicettiva, cioè del dolore) dei nervi C1-C2 e C3. Questi nervi innervano la parte alta della colonna cervicale e, grazie ad alcune fibre nervose (neuroni di secondo ordine), si collegano direttamente al porzione spinale del nucleo del trigemino che nel midollo si allunga in basso fino alla terza vertebra cervicale.
A questo nucleo convergono chiaramente anche le informazioni sensitive provenienti dalla testa e trasportate appunto dal trigemino.
I nervi cranici riportano informazioni provenienti da area occipitale e retroauricolare, il trigemino, con le sue tre branche, da fronte, faccia e mandibola.
Questo duplice contributo fa sì che al cervello giungano informazioni sia dall'una che dall'altra componente e, come spesso accade, il dolore possa essere riferito nell'una, nell'altra o in entrambe le zone.
Inoltre dal tratto spinale del nucleo del n. trigemino partono anche le terminazioni nervose che innervano i vasi sanguigni della meninge (la dura madre nello specifico), generando quindi un dolore che si propaga lungo il decorso del nervo.
Questo meccanismo di attivazione del sistema trigemino-cervicale ci permette di interpretare altre cefalee di origine muscolare e fasciale.
Vale la pena ricordarle in maniera molto schematica:
le cefalee legate al complesso occlusale (disturbi dell'ATM, trigger points muscolari ecc);
le cefalee legate alla vista che vengono veicolate non solo lungo il sistema fasciale e muscolare dell'orbita e del cranio (attraverso la continuità fasciale tra fascia di Tenone, la galena cranica fino all'occipite ) ma anche, per via di alcuni riflessi neurologici, per attivazione della muscolatura suboccipitale.
COSA FARE QUINDI?
Una così ampia varietà di fenomeni richiede una accurata valutazione che deve necessariamente passare da un'attenta osservazione della natura, qualità e presentazione dei sintomi. Questi devono assolutamente essere inseriti nel contesto biopiscosociale del soggetto (ambiente di vita, alimentazione, comportamenti ecc) e collegati con altri disturbi/disfunzioni che abbiamo visto possono coinvolgere i distretti della testa e non solo.
L'osteopatia può essere d'aiuto sia per una valutazione che possa includere tutte le funzioni di cui abbiamo parlato sia per il trattamento che, nel caso di predominanza tensiva diventa elettivo e confermato da diversi studi.
L'inquadramento medico specialistico (neurologico, gnatologico, fisiatrico, nutrizionale ecc) permette di escludere patologie di competenza puramente medica e di contribuire ad un trattamento multidisciplinare indispensabile per un duraturo benessere (vale la pena ripeterlo!).
Vuoi ulteriori informazioni? vorresti fare una valutazione per capire se il tuo mal di testa può essere trattato con l'osteopatia e la terapia manuale?
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FONTI
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https://www.researchgate.net/publication/280025662_Investigation_of_meningomyovertebral_structures_within_the_upper_cervical_epidural_space_A_sheet_plastination_study_with_clinical_implications
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