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Il reflusso gastroesofageo nel lattante


il reflusso può disturbare il bambino. l'osteopatia può aiutare

Nel neonato il disturbo del reflusso è molto frequente. Differisce dal classico rigurgito per la presenza di sintomi associati come continuo movimento della lingua e della bocca, tendenza all’estensione della schiena, irritabilità soprattuto da disteso, tosse stizzosa. A questi sintomi principali si possono verificare anche rallentamento nell’incremento del peso, irritazione delle vie aeree superiori e difficoltà a prendere sonno.


Il fenomeno si presenta come una risalita di sostanze o gas acidi dallo stomaco verso la bocca attraverso l’esofago. Nel neonato è particolarmente frequente principalmente per una immaturità delle strutture deputate alla chiusura del passaggio tra esofago e stomaco (sfintere gastro esofageo o cardias) e generalmente si risolve nei primi mesi di vita (massimo 18 mesi) Alcuni casi purtroppo sono aggravati da condizioni fisiche e abitudini che possono essere valutati e affrontati con una corretta valutazione. Restando sempre il medico pediatra il punto di riferimento per la salute del neonato, una valutazione osteopatia permette di individuare quali strutture sono coinvolte e quali modifiche vale la pena intraprendere nelle abitudini di gestione del bimbo durante e dopo la poppata e nelle altre ore del giorno.

Dal punto di visto funzionale/osteopaticoil reflusso può presentarsi o aggravarsi per

  • Disturbi e asimmetrie cranio cervicali (spesso dovuti al parto o alla vita intrauterina). Da queste aree partono infatti diverse strutture nervose coinvolte ne coordinamento della deglutizione e del passaggio del cibo verso lo stomaco oltre che della respirazione.

  • Disturbi respiratori in quanto il diaframma rappresenta, così come nell’adulto, il principale meccanismo di chiusura della valvola cardiale.

  • Disfunzioni a livello dorsale dove si trovano alcuni centri di gestione neurologica dell’esofago e dello stomaco

  • Concomitanza di disturbi respiratori che aumentano la pressione diaframmatica e addominale sullo stomaco.

  • Tensioni addominali che alterano il coordinamento dello svuotamento gastrico per cui nel momento del transito verso l’intestino il cibo non esce ma risale. (Disfunzione pilorica)


Dal punto di vista delle abitudini va considerato l’aspetto meccanico e di pressioni tra gli spazi coinvolti.

  • Uno stomaco troppo pieno da sovra alimentazione o da ingestione di troppo aria per una suzione non eccellente (di solito per un frenulo corto) o troppo vorace

  • L’allattamento e soprattutto il post allattamento da coricato: qui la sola forza di gravità svolge un ruolo fondamentale nella risalita del materiale.

  • l’uso di caffeina che allenta la forza della muscolatura dello sfintere così come il fumo di sigaretta da parte della madre se allatta (ma anche nell’ambiente)


il reflusso si manifesta maggiormente da disteso. un aiuto dall'osteopata


Per quanto riguarda le problematiche di competenza osteopatia il trattamento prevede, attraverso manovre sempre delicate e rispettose della fragilità del neonato, la risoluzione delle tensioni e delle asimmetrie posizionali in modo da permettere alle strutture coinvolte di svolgere il proprio compito libere da compressioni e distrazioni. Le tecniche osteopatiche in questo senso aiutano il neonato a risolvere anche tutti quei disturbi che possono provocare (tra gli altri )stitichezza, coliche, disturbi del sonno e in maniera più generica disturbi posturali.

Nel corso delle sedute assieme ai genitori vengono concordati modi e tempi corretti di gestione della poppata e del periodo della digestione compatibilmente con le esigenze del bambino. I consigli più frequenti sono:

  • Allattare il bimbo in posizione più verticale e tenerlo in quella posizione per più tempo, anche dopo il classico ruttino.

  • Una volta coricato provare tenere il bimbo in una posizione in cui testa e torace siano leggermente rialzati (cuneo sotto il cuscino per esempio) ed evitare giochi in cui il bimbi faccia grandi movimenti con gli addominali. la posizione sul fianco sinistro è una alternativa valida.

  • Si controlla anche l’efficacia della suzione del bimbo per scongiurare la presenza di un frenulo corto o un mal posizionamento della bocca al seno o alla tettarella. (I segni tipici sono dolore o ragadi al capezzolo e sessioni di poppata discontinue o lunghissime in cui il bimbo/bimba si affaticano.


allattamento posizione al seno

Il ricorso ai farmaci chiaramente va concordato con il medico pediatra e dovrebbe rappresentare una scelta ben ponderata.


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