È quel sintomo relativamente frequente di avere qualche cosa in gola che in realtà non c’è e in maniera molto realistica viene percepita come una massa, del catarro o una sporgenza. Colpisce circa 4 persone su 100 che si rivolgono ad una visita otorinolaringoiatrica.
Infatti il primo suggerimento è quello di far valutare il caso ad un otorinolaringoiatra che potrà in questo modo escludere quelle patologie che possono comportare la presenza di una massa (come una tiroide ingrossata) o una irritazione legata al reflusso gastro esofageo (che può rendere più gonfie le muscose della gola) L’otorino sarà anche in grado di fare una diagnosi differenziale anche rispetto ad un quadro di disfagia, una patologia che affligge l’atto del deglutire.
Tolti altri casi legati a problemi più particolari, la maggior parte delle volte non c’è alcun elemento organico a giustificare il segno clinico del nodo in gola e vale la pena osservare il fenomeno come una disfunzione locale, risultato di interferenze strutturali, ambientali e psicologiche.
Cosa significa?
È possibile che la postura, come spesso accade per questo spazio molto sensibile quale è la loggia anteriore del collo, possa essere il motivo di una tensione alterata o asimmetrica sulla muscolatura e sulle strutture ossee che la costituiscono. Capo anteposto, dorso curvo o tensioni muscolari legate a sovraccarico, possono essere motivo di consulto da un fisioterapista osteopata per avere un inquadramento o un aiuto.
Anche un cattivo utilizzo della voce (malmenage) e/o condizioni ambientali sfavorevoli (di solito un locale molto secco che genera secchezza alle vie aeree) possono accendere o mantenere questo sintomo. Occorre sempre prestare attenzione all’uso che facciamo della nostra voce e prendere adeguati provvedimenti.
Lo stress e l'ansia sembrano avere un particolare ruolo perchè possono innescare il sintomo e mantenerlo nel tempo, indipendentemente dalle cure fisiche o farmacologiche messe in atto.
In questo caso chiedere aiuto ad uno specialista psicologo o psicoterapeuta puó essere di grande aiuto.
Cosa fare quindi?
La casistica ci dice che il sintomo permane anche per un paio di anni malgrado le cure effettuate per cui non ci si deve abbattere se malgrado molti sforzi il nodo alla gola resta presente. Approcciarsi a corretti percorsi in base a quanto rilevato dalle indagini può essere efficace.
Cosa fa l’osteopata?
Il mio intervento è quello di fare una valutazione posturale e funzionale per comprendere quali possano essere i punti critici del corpo, in relazione con la gola, che possono interferire con una corretta funzione: cranio, lingua, cervicale, stretto toracico e torace, diaframma ecc. Questi distretti vengono trattati per assicurare un miglior equilibrio strutturale, neurologico e vascolare che permetta alla gola di lavorare meglio.
Se è necessario si possono studiare esercizi e consigli per implementare il lavoro in studio.
Il contributo del logopedista e del medico specialista permette di completare il percorso di intervento.
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